Impara l'arte di lasciare andare

Cosa significa lasciar andare? Vuol dire smettere di trattenere ciò che è stato, continuando ad alimentare rimorsi e rimpianti. È la capacità di accettare che le cose cambiano, che gli amori e le amicizie possono finire e che è necessario lasciarsi alle spalle il passato per far spazio al nuovo. A volte, però, fatichiamo ad andare oltre perché abbiamo paura di non sapere cosa fare e temiamo di perdere quello che abbiamo, anche se non ci rende felici. Eppure lasciare andare è l’unico modo per non prolungare la sofferenza, per non restare prigionieri di speranze illusorie, inutili ostinazioni o false aspettative. Impariamo allora a liberarci da ciò che siamo stati per diventare finalmente ciò che siamo destinati a essere.

L'indice del libro

• Introduzione | Così alleggerisci la tua vita
• Capitolo 1 | Liberati dalle relazioni finite
• Capitolo 2 | Non trattenere il passato
• Capitolo 3 | Spogliati da ruoli e identità rigide
• Capitolo 4 | Allenta il controllo
• Capitolo 5 | Dì addio alle cattive abitudini
• Capitolo 6 | Elimina il superfluo
• Conclusioni | Lasciare andare e poi...

L'attaccamento è l'origine della nostra sofferenza

La sofferenza più profonda, quella capace di rovinarci la vita, non viene dagli eventi esterni, ma dal nostro modo di relazionarci con essi. Non è la fine di una storia d’amore a farci star male, ma l’idea ossessiva che senza quella persona non possiamo essere felici. Non è la perdita del lavoro il problema, ma la convinzione che la nostra identità dipenda da quel ruolo e se anche troviamo un nuovo impiego questo non ci sembra abbastanza. Siamo noi a creare la nostra prigione, sbarra dopo sbarra, pensiero dopo pensiero. L’attaccamento ci fa soffrire perché ci toglie libertà. Quando dipendiamo emotivamente da qualcosa di esterno, diventiamo schiavi, limitati. Ma tagliare questi fili che ci imbrigliano si può. Dobbiamo solo affrontare le nostre paure.

L'anteprima del libro:

L'autore del libro

Questo libro è stato scritto dagli esperti dell'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica. L'istituto, fondato nel 1979 da Raffaele Morelli insieme a un gruppo di medici, psicologi e ricercatori, ha lo scopo di studiare l'uomo come espressione dell'unità psicofisica, riconducendo a questa concezione l'interpretazione della malattia, della sua diagnosi e della sua cura.

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