Rigenera la mente e non invecchi mai
Come far produrre al cervello gli ormoni della giovinezza
Autore: Maria Grazia Tumminello
Pagine: 144
Le ricerche più recenti hanno dimostrato che il cervello continua a crescere e a plasmarsi per tutta la vita; acquisendo sempre nuove capacità e abilità. La maturità è il periodo del raccolto, quando i frutti della nostra anima raggiungono il culmine del loro sviluppo. In questo libro il percorso pratico per valorizzare le proprie qualità in ogni stagione della vita: come mantenere sempre giovani il corpo, la mente e la vita amorosa.
Indice del libro
- Introduzione
- L'età più bella della vita è quella che hai
- Il nostro percorso
- Il tempo fa maturare i nostri talenti e il carattere
- La crisi di mezzo età
- Non si accetta il trascorrere degli anni
- Restare in forma
- Mantenere la salute e un corpo efficiente
- Una mente sempre attiva
- Conservare giovane il cervello
- L'amore continua
- Tenere accesi i rapporti di coppia
- Conclusioni
- Non è mai troppo tardi per...
Letà più bella della vita è quella che hai
«Letà più bella della vita è quella che hai» era lo slogan di un movimento di Pantere grigie negli Stati Uniti, un gruppo di anziani che voleva ribadire che la capacità di vivere pienamente e felicemente la propria vita non dipende certo dalletà anagrafica.
Questa considerazione è valida a ogni età, ma merita di essere ribadita per la vecchiaia, vista la scarsa considerazione di cui questo periodo della vita sembra godere ai nostri tempi. Gli atteggiamenti abituali nei confronti della vecchiaia sono due: o si nega facendo finta che non debba arrivare mai, oppure la si svaluta completamente, come del tutto negativa. Non si tiene conto del fatto che negli ultimi decenni la vita media si è allungata di molto e che le condizioni fisiche sono migliorate notevolmente. Una persona alletà della pensione è ancora in possesso di tutte le proprie capacità e ha davanti a sé la possibilità di trascorrere molti anni di una vita piena e attiva. Nonostante questo, nella pubblicità, nella moda e negli organi di informazione che creano i modelli collettivi impera ancora un esasperato giovanilismo per cui il mondo è rappresentato come se esistessero solo persone con meno di 50 anni.
La paura delletà che avanza impoverisce la vita
È un atteggiamento perfettamente in linea con lorientamento materialistico della nostra società. Il nostro mondo è concentrato sulla forma, sullaspetto esteriore, sui ruoli sociali; la vecchiaia è vista come una perdita rispetto a queste caratteristiche e quindi una svalutazione. Questo modo di vedere si è radicato profondamente nella maggioranza delle persone, in tutti coloro che ritengono che il procedere degli anni provochi solo un inesorabile impoverimento progressivo e che la qualità della vita tenderà solo a peggiorare.
Ma sono proprio queste convinzioni del tutto infondate che portano a vivere male non solo la vecchiaia ma anche gli anni che la precedono. Latteggiamento negativo di chi si attende solo il peggio dal passare degli anni provoca un progressivo impoverirsi della vita, la perdita di senso e di entusiasmo che colpisce molte persone già a 50 anni, intesi quasi come un giro di boa, come la fine dei giochi La crisi di mezza età e la depressione ad essa collegata, che molti individui sperimentano, derivano proprio da questo modo errato di concepire la vita e le sue stagioni, da questo atteggiamento che ostacola la nostra crescita.
Invecchiare bene vuol dire maturare
Lo sbaglio fondamentale sta nel fatto che si parla tanto di invecchiamento, ma poco o nulla di maturazione. Stiamo molto attenti al rischio di decadimento fisico, a conservare laspetto esteriore e quelle che consideriamo le condizioni di salute ottimali, ma prestiamo pochissima attenzione a quello che accade nella nostra interiorità man mano che passano gli anni.
Invece è proprio questo processo di maturazione interiore quello che ci può portare a una situazione di vero benessere e di felicità. Invecchiare bene non significa solo arrivare a 60 anni dimostrandone 45, ma portare a compimento, a maturazione, le nostre potenzialità individuali e il nostro carattere, ossia diventare via via ciò che davvero siamo destinati a essere.
Il nostro carattere, come dice il grande psicanalista James Hillman, matura solo da anziani, ecco perché noi tutti dobbiamo invecchiare: non per morire ma per portare a compimento la nostra missione fino in fondo. Maturare vuole dire armonizzare contrasti e asperità, abbandonare la lotta interiore a favore della pacifica accettazione ed espressione di quel che siamo. Invecchiare è un bisogno dellanima, dettato dalla necessità di esplorare altri ritmi, altri sapori, altre visioni, che ci sono possibili solo con il trascorrere degli anni.
Ma perché questo accada deve cambiare il nostro modo di pensare, di vedere le cose; dobbiamo acquisire uno sguardo più profondo su ciò che ci circonda.
La vecchiaia, come ben avevano compreso gli antichi è la stagione del raccolto, è il momento in cui il frutto raggiunge il culmine del suo sviluppo, e quindi acquista il suo sapore più pieno, più rotondo.
Il saggio che è dentro ciascuno di noi
Gli antichi hanno sempre associato la vecchiaia alla saggezza, alla lungimiranza, allequilibrio, a una visione profonda e interiore. I vecchi, lungi dallessere considerati creature deboli e dipendenti, erano invece rispettati come i custodi e i depositari di un sapere antico quanto luomo. Ecco perché in tutti i miti e le fiabe il Mago, il Re, il Sacerdote, il Maestro, il Guaritore, sono rappresentati da un uomo anziano e benevolo cui spetta il compito di rivelare la Verità. Sta a lui dare al giovane forte, ma inesperto, lo strumento (una spada, una chiave, una parola magica...) per superare le prove che lo attendono, per sconfiggere mostri e arrivare al tesoro. Il vecchio saggio è simbolo dellindispensabile scambio di nozioni tra generazioni, che nella nostra cultura giovanilista a oltranza si è perso.
Tutte le volte che cercano di farci credere che con la vecchiaia ci aspetta solo un inevitabile decadimento, ricordiamoci che quello che sta maturando dentro di noi non è un individuo debole e incapace, ma il Saggio che conosce i segreti della vita.
Invecchiare non è dunque una parabola involutiva che dobbiamo cercare di bloccare, ma è il proseguimento di un percorso di crescita; la nostra forza vitale non si esaurisce, cambia solo direzione: dallesterno allinterno. Per questo è essenziale nutrire la nostra anima, la nostra essenza interiore; essa sarà sempre più, man mano che passa il tempo, la custode della nostra salute e della possibilità di goderci la vita con una pienezza e una gioia insospettabili.
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L'autore
Maria Grazia Tumminello, psicologa e psicoterapeuta, scrive su Riza Psicosomatica, MenteCorpo e collabora da anni con le Edizioni Riza per la stesura dei libri.
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