Pancia piatta in menopausa
Ecco come perdere peso dopo i 50 anni: è più facile di quello che si pensa!
La menopausa porta un certo numero di cambiamenti nella vita delle donne e spesso il corpo cambia forma, con la comparsa di accumuli di adipe dove non vorremmo (soprattutto sull’addome), che hanno la caratteristica di essere resistenti e difficili da mandare via. Ritrovare la silhouette che vogliamo però si può, come ci spiega questa pubblicazione dedicata proprio ai consigli per ritrovare la pancia piatta: scopriremo quindi cosa è meglio portare a tavola per avere un ventre snello e qual è l’esercizio fisico più indicato allo scopo. Un’ampia sezione dedicata alle ricette ci permetterà inoltre di mettere in pratica i suggerimenti della guida.
L'indice del libro
- Introduzione | Vuoi restare giovane? Assottiglia il girovita
- Capitolo 1 | Perché si prende peso più facilmente?
- Capitolo 2 | Riduci il girovita dopo gli 'anta' in poche mosse
- Capitolo 3 | Agisci anche sulle altre cause del sovrappeso
La cellulite peggiora
In menopausa, spesso il nemico numero uno si chiama cellulite. Limitarsi a ridurre le calorie non sempre è efficace, come dimostra il gran numero di donne magre, ma affette dai tipici 'cuscinetti'. È necessario associarvi sport e attività fisica mirati, privilegiando gli esercizi leggeri e lunghi (ottima per esempio la cyclette, da effettuare per lmeno mezz'ora al giorno); bisogna prevenire e curare l'insufficienza venosa, per esempio con la fitoterapia, e provvedere a un periodico drenaggio delle scorie e dei liquidi in eccesso, che appesantiscono gli arti inferiori. La betulla è una pianta estremamente preziosa in questo senso, perché depura il sistma linfatico e contrasta i ristagni.
Cosa è meglio evitare a tavola
Il sovrappeso è una concausa dell'ipotiroidismo, ci sono dunque alcuni alimenti che a vario titolo possono ridurre la funzionalità tiroidea e che andrebbero evitati. Ecco un breve elenco:
- Glutine | Cerca di limitare il consumo di prodotti da forno preparati con farine raffinate perché alimentano gli stati infiammatori.
- Grassi idrogenati | Sono grassi trasformati a livello industriale (per esempio la margarina); oltre ad aumentare i livelli di colesterolo, ostacolano l'attività della tiroide.
- Dolci | Gli zuccheri raffinati possono aumentare la sensibilità della ghiandola, alterandone l'equilibrio.
Un discorso a parte meritano alimenti come i cavolfiori o i cavoli, assolutamente sani e consigliati a chi è a dieta, ma da ridurre o evitare se ci sono problemi di alterazione dell'assorbimento dello iodio. Va detto che la cottura riduce questo effetto, in ogni caso è bene limitarsi a non più di una porzione a settimana.
L'anteprima del libro
L'autore del libro
Questo libro è stato scritto dagli esperti dell'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica. L'istituto, fondato nel 1979 da Raffaele Morelli insieme a un gruppo di medici, psicologi e ricercatori, ha lo scopo di studiare l'uomo come espressione dell'unità psicofisica, riconducendo a questa concezione l'interpretazione della malattia, della sua diagnosi e della sua cura.
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