Cervello giovane

Le più recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che, con il nostro stile di vita, abbiamo la capacità di modificare in meglio la struttura e la funzionalità del nostro cervello, di migliorare la memoria, di prevenire il declino delle facoltà cognitive, di evitare depressione e ansia. Le armi che possiamo usare sono diverse: l'alimentazione corretta, l'aiuto di specifici rimedi naturali, le tecniche psicosomatiche, l'attività fisica.

L'indice del libro

• Introduzione | Il regista di pensieri e azioni
• Capitolo 1 | Come mantenerlo giovane nel tempo
• Capitolo 2 | L'ansia: manda via questa compagna scomoda e assillante
• Capitolo 3 | Come uscire dalla depressione
• Capitolo 4 | Sos digestione: segui queste regole d'oro
• Capitolo 5 | Insonnia: se la curi, il cervello ringiovanisce

Un cervello sano sa invecchiare bene

È innegabile che il cervello cambi nel corso del tempo. Con l’età, si riducono la massa e il flusso sanguigno cerebrale, il numero di assoni (le strutture che consentono gli scambi d’informazioni fra due o più neuroni) e di sinapsi e la velocità di conduzione nervosa. Tutto ciò si traduce, tra l’altro, in una riduzione della memoria e in un rallentamento nell’elaborazione delle informazioni. Ma, se non vi sono patologie cerebrali e malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, queste limitazioni sono in genere perfettamente compatibili con una buona qualità della vita.

La verità è che il passare del tempo ci rende sempre più selettivi nei confronti delle informazioni che arrivano dall’esterno: tendiamo sempre più a “filtrare” quelle che ci interessano, tralasciando le altre. Il motto del cervello maturo è la sintesi: il vantaggio dell’età matura è che si può ancora imparare molto, ma solo ciò che davvero importa, mentre il resto sarà più facilmente tralasciato. È una tendenza liberatoria, che, se sappiamo accoglierla, ci libera dalle zavorre inutili.

Coltiva sempre la leggerezza 

La leggerezza è un nuovo modo di affrontare le cose, di cui si avverte la necessità soprattutto con l’età matura. Perché? Perché si è imparato che si è disposti a portare solo i pesi necessari, lasciando cadere dalle spalle quelli inutili. E non si accetta più che altri, per distrazione, egoismo o carattere, ci facciano portare i loro.

Alla leggerezza Italo Calvino dedica la prima delle sue “Lezioni americane”, perché questa è l’antidoto a una “lenta pietrificazione” che non risparmia nessun aspetto della vita. Questa qualità non va confusa con la superficialità, ma anzi deriva da una comprensione più profonda del reale, che, lo riconosce anche la scienza, è fatto di atomi senza peso. Se finora ti hanno fatto credere che leggerezza fosse sinonimo di frivolezza, vacuità o imprudenza, è ora di ridefinire questo termine.

L'anteprima del libro

L'autore del libro:

Questo libro è stato scritto dagli esperti dell'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica. L'Istituto, fondato nel 1979 da Raffaele Morelli insieme a un gruppo di medici, psicologi e ricercatori, ha lo scopo di studiare l'uomo come espressione dell'unità psicofisica, riconducendo a questa concezione l'interpretazione della malattia, della sua diagnosi e della sua cura.

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